Disciplina degli illeciti disciplinari dei magistrati, delle relative sanzioni e della procedura per la loro applicabilità, nonchè modifica della disciplina in tema di incompatibilità, dispensa dal servizio e trasferimento di ufficio dei magistrati, a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera f), della legge 25 luglio 2005, n. 150
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Preambolo
1Doveri del magistrato
2Illeciti disciplinari nell'esercizio delle funzioni
3Illeciti disciplinari fuori dell'esercizio delle funzioni
3-bis Condotta disciplinare irrilevante
3-terEstinzione dell'illecito
4Illeciti disciplinari conseguenti a reato
5Sanzioni
6Ammonimento
7Censura
8Perdita dell'anzianità
9Temporanea incapacità ad esercitare un incarico direttivo o semidirettivo
10Sospensione dalle funzioni
11Rimozione
12Sanzioni applicabili
13Trasferimento d'ufficio e provvedimenti cautelari
14Titolarità dell'azione disciplinare
15Termini dell'azione disciplinare
16Indagini nel procedimento disciplinare . Potere di archiviazione
17Chiusura delle indagini
18Discussione nel giudizio disciplinare
19Sentenza disciplinare
20Rapporti tra il procedimento disciplinare e il giudizio civile o penale
21Sospensione cautelare obbligatoria
22Sospensione cautelare facoltativa
23Cessazione degli effetti della sospensione cautelare
24Impugnazioni delle decisioni della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura
25Revisione
25-bisCondizioni per la riabilitazione
26Modifiche all'articolo 2 del regio decreto legislativo 31 maggio 1946, n. 511, in materia di trasferimento di ufficio di natura amministrativa
27Modifiche all'articolo 3 del regio decreto legislativo 31 maggio 1946, n. 511, in materia di trasferimento di ufficio di natura amministrativa
28Modifiche all'articolo 11 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12
29Modifiche agli articoli 18 e 19 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12
30Ambito di applicazione
31Abrogazioni
32Decorrenza di efficacia
32-bis Disposizioni transitorie

Decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, Articolo 27

Articolo 27
Modifiche all'articolo 3 del regio decreto legislativo 31 maggio 1946, n. 511, in materia di trasferimento di ufficio di natura amministrativa

1. All'articolo 3, primo comma, del regio decreto legislativo 31 maggio 1946, n. 511, dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: "Se l'infermità o la sopravvenuta inettitudine consentono l'efficace svolgimento di funzioni amministrative, il magistrato dispensato puo' essere destinato, a domanda, a prestare servizio, nei limiti dei posti disponibili, presso il Ministero della giustizia, secondo modalità e criteri di comparazione definiti con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica e il Ministro dell'economia e delle finanze, tenuto conto del tipo e della gravità dell'infermità o della sopravvenuta inettitudine. Il magistrato dispensato mantiene il diritto al trattamento economico in godimento, con l'eventuale attribuzione di un assegno ad personam riassorbibile, corrispondente alla differenza retributiva tra il trattamento economico in godimento alla data del provvedimento di dispensa e il trattamento economico corrispondente alla qualifica attribuita.".