Decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26
Istituzione della Scuola superiore della magistratura, nonchè disposizioni in tema di tirocinio e formazione degli uditori giudiziari, aggiornamento professionale e formazione dei magistrati, a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 25 luglio 2005, n. 150
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Preambolo
1Scuola superiore della magistratura
2Finalità
3Statuto
4 Organi
5Composizione e funzioni
6Nomina
7Funzionamento
8Indipendenza dei componenti
9Incompatibilità
10 Trattamento economico.
11 Funzioni
12Funzioni
13ABROGATO
14ABROGATO
15ABROGATO
16ABROGATO
17ABROGATO
17-bis Segrettario generale
17-terFunzioni, durata e trattamento economico
17-quater Vice segretario generale.
17-quinquies Funzioni, durata e trattamento economico.
18Durata
19
20Contenuto e modalità di svolgimento
21Contenuto e modalità di svolgimento
22Procedimento
23 Tipologia dei corsi
24Oggetto
25 Obbligo di frequenza
26ABROGATO
26-bisOggetto
27ABROGATO
28ABROGATO
29ABROGATO
30ABROGATO
31ABROGATO
32ABROGATO
33ABROGATO
34ABROGATO
35ABROGATO
36ABROGATO
37Copertura finanziaria
38Abrogazioni
39Efficacia
Gazzetta Ufficiale n. 28 del 03-02-2006 - Suppl. Ordinario n. 26

Decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26, Articolo 24

Articolo 24
Oggetto

1. I corsi di formazione e di aggiornamento professionale si svolgono presso le sedi della Scuola e consistono nella frequenza di sessioni di studio tenute da docenti di elevata competenza e professionalità
,individuati nell'albo esistente presso la Scuola.
Lo statuto determina il numero massimo degli incarichi conferibili ai docenti anche tenuto conto della loro complessità e onerosità.
L'albo è aggiornato annualmente dal comitato direttivo in base alle nuove disponibilità fatte pervenire alla Scuola e alla valutazione assegnata a ciascun docente tenuto conto anche del giudizio contenuto nelle schede compilate dai partecipanti al corso
.
2. I corsi sono teorici e pratici, secondo il programma e le modalità previste dal piano approvato dal comitato
direttivo
.
2-bis. Il comitato direttivo e i responsabili di settore, secondo le rispettive competenze, usufruiscono delle strutture per la formazione decentrata eventualmente esistenti presso i vari distretti di corte d'appello per la realizzazione dell'attività di formazione decentrata e per la definizione dei relativi programmi.